Mastoplastica additiva: l’intervento di Chirurgia estetica più richiesto

Mastoplastica additiva: l’intervento di Chirurgia estetica più richiesto

Un seno troppo piccolo oppure svuotato in seguito a una gravidanza o un forte dimagrimento. Sono questi alcuni dei più comuni inestetismi, spesso tali da condizionare fortemente la qualità della vita soprattutto da un punto di vista psicologico, che più frequentemente spingono le donne a sottoporsi a un intervento di mastoplastica additiva.

Che cos’è la mastoplastica additiva?

La mastoplastica additiva è un intervento chirurgico estetico volto ad aumentare il volume del seno utilizzando potesi mammarie o, in alcuni casi, il tessuto adiposo prelevato dalla paziente stessa. Ad oggi, è uno degli interventi di Chirurgia estetica più richiesti al mondo. Affinché il risultato sia naturale e proporzionato alla figura del corpo è necessario valutare, insieme alla paziente, le dimensioni e la forma delle protesi. Un consulto iniziale permetterà di confrontarsi su aspettative e desideri, così da non avere sorprese. Sarà inoltre un momento fondamentale per valutare la paziente e fornire informazioni dettagliate sui rischi, i benefici e le opzioni di trattamento disponibili.

Come si interviene?

L’intervento di aumento del seno viene eseguito in sala operatoria con anestesia generale e, in casi selezionati, anche in anestesia locale con sedazione assistita. L’accesso per l’impianto delle protesi può essere effettuato nel solco mammario, nella zona periareolare e più raramente ascellare. La protesi può essere posizionata dietro la ghiandola mammaria (posizione retroghiandolare), dietro il muscolo pettorale (posizione sottomuscolare) o parzialmente sottomuscolare (dual plane).

Sono previste norme di preparazione all’intervento?

Prima di una mastoplastica additiva si esegue una radiografia del torace, gli esami del sangue, la visita dall’anestesista e gli esami specifici per le mammelle: mammografia ed ecografia. La mammografia nelle pazienti sopra i 35 anni.

Quali protesi scegliere?

La prima differenza riguarda la forma. Impiantare protesi rotonde o anatomiche è una scelta che dipende innanzitutto dal gusto estetico personale della paziente. Una protesi rotonda è paragonabile a una mezza sfera e il punto di massima proiezione è proprio al centro di essa. Una protesi anatomica ha il punto di massima proiezione nella sezione inferiore, simulando il profilo della mammella. La scelta viene fatta insieme alla paziente in base alla forma e al volume che si vuole ottenere. Le protesi rotonde danno un aumento e un volume uniforme su tutti i quadranti mammari donando al seno un aspetto meno naturale. Le protesi anatomiche donano invece un aumento di volume principalmente nei quadranti inferiori donando un aspetto del seno simile a una goccia e sono utilizzate soprattutto nella ricostruzione in caso di mastectomia.

Si può allattare dopo essersi rifatte il seno?

Gli impianti mammari se vengono posizionati tra la ghiandola mammaria e il muscolo pettorale non compromettono l’allattamento. Affrontare un aumento di volume del seno prima di una gravidanza non è un problema. L’anatomia del seno durante l’operazione viene rispettata e preservata, mantenendo integra la connessione tra capezzolo e ghiandola mammaria.

Perché ci si sottopone a mastoplastica additiva?

La motivazione è, nella maggior parte di casi, estetica. Molte persone possono essere insoddisfatte delle dimensioni del loro seno naturale o desiderare un miglioramento della simmetria. Dopo una significativa perdita di peso o dopo l’allattamento il seno può apparire svuotato o cadente: in questi casi la mastoplastica additiva può aiutare a ripristinare il volume e la forma del seno. Ci sono poi delle anomalie congenite del seno, come la sindrome di Poland e il seno tuberoso: l’intervento va a correggere queste condizioni e a migliorare l’aspetto del seno.

Pronta a regalarti un seno nuovo! È importante sottolineare che la decisione di sottoporsi a una mastoplastica additiva dovrebbe essere presa con attenzione e dopo aver discusso con un chirurgo plastico esperto. Il paziente dovrebbe comprendere appieno i rischi, i benefici e le aspettative legate all’intervento e prendere una decisione informata che rispecchi le proprie esigenze estetiche e di salute.
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