Influenza stagionale nei bambini: quando rivolgersi al pediatra?

L’influenza colpisce ogni stagione invernale fino al 30% dei soggetti di età pediatrica. Tra i motivi troviamo sicuramente la mancanza di precedenti esperienze immunologiche, la relativa immaturità del sistema immunitario e la partecipazione ad attività scolastiche, ludiche e sportive con conseguente rischio aumentato di contagio. La circolazione dei virus influenzali è certamente intensificata e massiccia, ma a far crescere il numero delle sindromi simil-influenzali hanno concorso anche altri virus respiratori, seppur in misura minore. Oltre al Sars-CoV-2, si parla ad esempio di altri coronavirus umani: Rhinovirus, virus Parainfluenzali, Adenovirus.

Tra i piccolissimi preoccupa invece il Virus Resporatorio Sinciziale (RSV) che colpisce i neonati soprattutto in inverno, causando bronchioliti.

Un’impennata che sta mettendo in allarme tanti genitori. I sintomi caratteristici dell’influenza 2022-2023 sono sostanzialmente gli stessi delle stagioni passate, ovvero una combinazione variabile di febbre alta ad esordio improvviso, tosse secca e stizzosa, mal di testa, stanchezza e debolezza, brividi, dolori muscolari e articolari, dolori addominali, diarrea, nausea e vomito (soprattutto nei bambini), mal di gola, naso congestionato e starnuti, perdita di appetito, ridotta qualità del sonno.

L’incubazione è solitamente di 1/3 giorni dal contatto con la persona infetta, e la maggior parte dei casi guarisce in 7/10 giorni, tranne alcuni soggetti fragili, a maggior rischio di complicanze.

L’influenza si trasmette per via aerea, attraverso le goccioline di saliva e le secrezioni respiratorie, in maniera diretta e indiretta. Per questa ragione, il Ministero della Salute raccomanda di seguire alcune precauzioni generali, come:

  • evitare luoghi affollati e manifestazioni di massa;
  • lavare regolarmente e frequentemente le mani con acqua e sapone, in alternativa possono essere usate – soluzioni detergenti a base di alcol o salviettine disinfettanti;
  • evitare di portare le mani non pulite a contatto con occhi, naso e bocca;
  • coprire la bocca e il naso quando si tossisce e starnutisce;
  • aerare regolarmente le stanze dove si soggiorna.

Quando rivolgersi al pediatra? C’è sicuramente più di un campanello d’allarme da considerare ed è per questo che una condizione influenzale in un bambino va sempre tenuta sotto controllo.

Il medico va sempre interpellato quando sintomi influenzali o febbre compaiono in un bambino con meno di 6 mesi o affetto da malattie croniche specifiche che potrebbero aggravarsi a causa dell’influenza. A prescindere dall’età, inoltre, è importante richiedere l’intervento del pediatra quando si osservano:

  • accelerazione del respiro;
  • colorazione grigiastra o bluastra della cute;
  • vomito profuso;
  • ridotta produzione di urina o pianto senza lacrime;
  • ridotto stimolo a bere;
  • sonnolenza e scarsa risposta agli stimoli:
  • irritabilità;
  • dolore toracico o addominale;
  • stato confusionale;
  • perdita di conoscenza;
  • febbre che non risponde ai comuni antipiretici (paracetamolo).